I taralli con sugna e pepe nascono nella Napoli del 700, in quell’epoca di povertà, quando la fame era tanta, niente era sprecato, quindi veniva unito del pepe e della sugna (lo strutto) a rimanenze di pasta di pane, le mandorle sono state aggiunte in seguito rendendo più ricche queste ciambelle rustiche. Fino a tempi non tanto remoti, venivano venduti per strada dai “tarallari” caratteristiche figure che andavano in giro con le “sporte” cesti in cui tenevano i taralli, coperti da un panno di lana per mantenerli caldi (nei miei ricordi di bambina li vedo ancora con la cesta sulle spalle). I cantinieri li servivano accompagnati da caraffe di vino, perché l’abbondante presenza di pepe, portando più sete, spronava l’avventore a bere di più. Oggi serviti con una buona birra gelata è il massimo dello snack, da godere in compagnia di parenti o amici.
Ingredienti
300 gr di farina 00
100 gr di sugna (strutto)
1 panetto di lievito di birra
2 cucchiaini di pepe macinato fresco
150 gr di mandorle tritate grossolanamente
½ bicchiere di acqua calda (100 ml)
1 cucchiaino raso di sale fino
Forno preriscaldato a 200° C dopo 10 minuti abbassare a 160°C per altri 10 minuti.
1 placca da forno di 40 ×35 cm. Rivestita con carta forno.
Fate sciogliere il lievito nell’acqua appena calda (non deve superare i 38-40°C) con il pizzico di zucchero. Versate in una capace ciotola la farina, il sale e il pepe, fate la fontana e nel centro mettete la sugna e il lievito precedentemente preparato. Impastate per 5-10 minuti, quindi unite le mandorle e impastate ancora finché non saranno incorporate.
Dall’impasto tirate dei filoncini di 20 cm di lunghezza per un diametro di un dito mignolo, piegatelo in due e attorcigliatelo poi unite gli estremi a formare il tarallo.
Sistemateli sulla placca del forno lasciando un poco di spazio tra l’uno e l’altro e lasciate lievitare per 1 ora o finché avranno quasi raddoppiato le dimensione.
Infornate per i primi 10 minuti a 200°C poi abbassate il forno a 160°C per ancora 15 minuti. A cottura ultimata dovranno risultare dorati e asciutti.
Appena freddi si possono congelare e siccome non contengono acqua, anche appena tolti dal freezer si possono mangiare, ma se scaldati nel forno risulteranno fragranti come appena fatti.